Di prassi distinguiamo la costruzione delle strutture dall’esecuzione delle finiture. Le lavorazioni, infatti, sono assai diverse, tanto che chi edifica muri e solai difficilmente realizza gli intonaci e viceversa, per non parlare di altri componenti, come gli infissi, che ben poco hanno in comune con il resto delle parti altrettanto necessarie.
Chi costruisce, nel senso già detto, è più interessato alla solidità, nel modo più ampio, chi rifinisce al dettaglio, perché la qualità di ciò con cui veniamo in contatto è fatto di cose estremamente piccole.
Non c’è giudizio, entrambi devono avere la qualità minima prevista dalla legge e quella specifica richiesta dal committente, che è disposto a pagare per averla. Diciamo che sulle strutture non si può risparmiare e le scelte che il padrone di casa può fare sono assai poche mentre quando si affronta l’aspetto del fabbricato e dei singoli locali i margini di intervento sono assai maggiori.
Anche a parità di prezzo le alternative non mancano, e se aggiungiamo che possiamo risparmiare da un parte per spendere maggiormente dall’altra significa che abbiamo davvero moltissime opzioni. Non tutte però, alcune soluzioni sono incompatibili, strutturalmente, non visivamente, e di questo bisogna tener conto, assolutamente. Non è un fatto di gusto ma di relazione tra struttura e finitura, che devono essere compatibili.
Quando cerchiamo un rifinitore i più comuni sono:
- il serramentista,
- il cartongessista,
- il parchettista.
autore: Massimo Meneghin