Non si parla d’altro, lo si faccia in prima persona o si affidi l’incarico ad altri, inevitabile l’interessarsi di personal branding.
L’insieme di attività che consentono ad ognuno di noi di migliorare il modo in cui si viene considerati -perché la percezione sembra essere tutto- è ormai oggetto di corsi e libri, anche molto fortunati, e c’è pure chi è diventato esperto in materia, fino a poterlo trasferire ad altri.
Certo che il trasferimento di principi più o meno mutuati dal mondo aziendale per fare promozione di una persona dovrebbe farci riflettere.
Comunque la si pensi la nostra presenza in rete è nella maggior parte dei casi inevitabile, per non dire che in tanti casi è addirittura importante o fondamentale, non per vanità ma per lavoro. E’ questo il motivo del successo del personal branding, la volontà e/o il desiderio di “orientare”, naturalmente in meglio, il modo in cui possiamo/vogliamo essere trovati.
Non è certo necessario spiegare il motivo, semmai potrebbe esserlo il ribadire l’importanza di un’azione diretta -cioè in prima persona o tramite propri incaricati- di auto-promozione, anche molto discreta.
Anche in questo caso abbiamo modo di fare dell’imbellettamento, come purtroppo vediamo molto spesso, nulla ci vieta però di progettare il nostro marchio, e se siamo coraggiosi anziché iniziare dal mercato potremmo partire da noi stessi.
autore: Massimo Meneghin